Liquidità condivisa poker online: il governo rispetterà l’accordo

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Pier Paolo Barretta, sottosegretario con delega ai giochi, ha confermato che l’accordo internazionale verrà rispettato.

Intanto Francia e Spagna sono già partite con i tavoli condivisi su Pokerstars.

da gioconews.it

Roma – Francia e Spagna sono partite ormai da quasi una settimana con i tavoli condivisi di poker online tra i due Stati e poi aprendo successivamente anche ai giocatori della liquidità “dot eu” e “dot com” almeno sulla prima room attiva, PokerStars. E i due paesi aspettano l’Italia così come l’aspetta la poker room online già funzionante con la shared liquidity sulla scorta della firma del 6 luglio 2017 a Roma dell’accordo tra i 4 primi mercati regolati. Gioconews.it ha rigirato la domanda al sottosegretario con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, intervenuto alla presentazione del libro edito da Gn Media, “Il senso del gioco” di Riccardo Zerbetto: “Il Governo ha avviato una verifica che è tuttora in atto. Sulla liquidità condivisa è in piedi un accordo internazionale che verrà rispettato. Quando avremo i risultati di questa verifica (presumibilmente di natura tecnica) li comunicheremo e poi prenderemo una decisione in merito”.

E’ la prima posizione ufficiale di un rappresentante dell’esecutivo dopo tanti mesi e, soprattutto, dopo gli interventi della politica che aveva espresso grossi dubbi sul progetto “freezando”, di fatto, la partecipazione dell’Italia.
Si riapre quindi uno spiraglio di ottimismo per i fautori della condivisa. C’era chi, come avevamo riportato, aveva parlato di Q4, il quartro trimestre 2018, come data possibile di lancio o riapertura dell’Italia per il possibile ingresso nel mercato condiviso. Poi un’altra doccia fredda con la partenza a pieno regime di Spagna e Francia che sembrava allontanare la partecipazione dell’Italia.
Come analizzavamo, determinante lo scenario politico che andrà a configurarsi. Di fatto, in questa fase, il Governo ancora in carica seppur in fase di transizione verso le elezioni del 4 marzo, si è mostrato favorevole a rispettare un accordo siglato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, quindi, dal Ministero delle Finanze.
Ora non resta che attendere i risultati di questa verifica (tecnica?) cui ha accennato Pier Paolo Baretta.