Si sa, i pokeristi ogni tanto si annoiano. E quando non bastano le decine di varianti esistenti allora se ne inventano una nuova.
Che poi in realtà non si sono inventati niente; lo short-deck poker altro non è che il classico Texas Hold’em ma giocato con un mazzo senza le carte dal 2 al 5; insomma il mazzo del vecchio e caro “pokerino a 5 carte”.
Il successo di questa specialità è senza dubbio dovuto al fatto che c’è molta action, i punti in media sono più alti (qui il “colore” torna a battere il “full”) e si “gambla” molto di più.
Manco a dirlo, uno dei Re dello short deck è Phil Ivey. Ecco le sue mani ad un torneo: